Disturbi di personalità

P er adattarsi ad un ambiente complesso, ricco di stimoli e di problemi da affrontare, le persone hanno necessità di avere a propria disposizione delle strategie di soluzione adeguate alla situazione che devono affrontare e al contesto in cui si trovano. Possedere un’ampia varietà di caratteristiche e di strategie personali da utilizzare, come anche adottare diversi e molteplici ruoli e stili interpersonali di comportamento, consente alla persona di vivere meglio in società, di adattarsi ad essa e di proteggersi dalla sofferenza.
I pazienti che presentano un disturbo di personalità mancano proprio di questa flessibilità rispetto al contesto. In altre parole, questi soggetti presentano degli stili di pensiero e di comportamento rigidi ed immutabili nel tempo, nonostante cambino gli ambiti e le situazioni che si trovano ad affrontare; questo implica anche una difficile gestione dei rapporti con le altre persone.
Le difficoltà di gestione delle situazioni problematiche, la bassa capacità di adattamento all’ambiente e le difficoltà relazionali, inevitabilmente,  inducono la persona con disturbo di personalità a provare un forte disagio e una profonda sofferenza.
Il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-IV TR) riporta la seguente classificazione dei disturbi di personalità:

  • Disturbo paranoide di personalità
  • Disturbo schizoide di personalità
  • Disturbo schizotipico di personalità
  • Disturbo antisociale di personalità
  • Disturbo borderline di personalità
  • Disturbo istrionico di personalità
  • Disturbo narcisistico di personalità
  • Disturbo evitante di personalità
  • Disturbo dipendente di personalità
  • Disturbo ossessivo-compulsivo di personalità

 

L’approccio della terapia metacognitiva-interpersonale, ha individuato alcuni elementi disfunzionali caratteristici di questi disturbi sui cui intervenire attraverso specifiche tecniche psicoterapeutiche.
Tali elementi tipici individuati sono i seguenti:

  1. gli stati interni di questi pazienti; la ricerca scientifica ha messo in evidenza la presenza di un insieme circoscritto di stati d’animo negativi e problematici (stati mentali problematici) che caratterizzano l’esperienza interna di questi pazienti;
  2. le abilità di riflessione sugli stati interni propri e altrui, in modo particolare la capacità di percepire e comprendere le proprie emozioni, i propri pensieri ed il loro variare in base a ciò che accade, la capacità di fare delle ipotesi plausibili sugli stati interni, le intenzioni e i comportamenti degli altri, la capacità di integrare tali esperienze all’interno di un pensiero coerente e le capacità di gestione della sofferenza (abilità metacognitive); la ricerca scientifica ha dimostrato che le persone con questo tipo di disturbi presentano delle difficoltà in queste aree di funzionamento e che queste disabilità differiscono in base al tipo di disturbo di personalità; ad esempio, i soggetti con disturbo narcisistico di personalità presentano una seria difficoltà a comprendere i propri stati interni e quelli delle altre persone, mentre coloro che soffrono di  disturbo borderline di personalità, sebbene siano abili a capire i propri stati interni e quelli degli altri, non riescono a mantenere un’idea stabile di loro stessi e delle altre persone a causa della difficoltà ad integrare ciò che provano e pensano in un momento con quello che provano e pensano in altri momenti;
  3. le dinamiche interpersonali che si vengono a creare tra questi soggetti e le persone con cui interagiscono; chi soffre di un disturbo di personalità, infatti, presenta delle modalità rigide di funzionamento interpersonale che sono di ostacolo nei rapporti con le altre persone e si trova, inconsapevolmente, a mettere in atto sempre gli stessi processi interpersonali disfunzionali nonostante il variare dei contesti e delle situazioni e la sofferenza che questi procurano (cicli interpersonali); ad esempio, una persona con disturbo dipendente di personalità può essere così attento agli altri da assecondare ripetutamente le persone nei loro bisogni e da dimenticare le proprie necessità e, nonostante ciò gli generi sofferenza, può continuare a rapportarsi in questo modo per anni, mantenendo nel tempo degli stati interni di costrizione e insoddisfazione personale.
  4. le modalità di decisione e di fare le scelte; tipicamente questi pazienti presentano delle modalità di fare le scelte che, anziché potenziare il benessere della persona, limitano la sua capacità di adattamento e di cambiamento.

 

La terapia metacognitiva-interpersonale si basa proprio sull’identificazione di quei vissuti interni che guidano le persone ad agire in modo rigido ed immutabile anche al variare dei contesti e sul potenziamento delle abilità metacognitive in cui i pazienti sono carenti, al fine di poterle lentamente modificare per migliorare la loro capacità di adattamento, le relazioni interpersonali ed il loro benessere.